Difficile risalire all’origine del lavoro all’uncinetto, risale alla notte dei tempi, se ne trovano esempi in culture veramente remote e in tutto il mondo.
Si suppone che iniziò tutto lavorando il filato con le sole mani, per poi costruire attrezzi che agganciassero il filo, realizzati in osso, ferro, ambra e sempre più simili al nostro attuale uncinetto. Intorno al 1500, la tecnica dell’uncinetto iniziò ad impreziosirsi, grazie all’uso di
Intorno al 1500 la tecnica dell’uncinetto inizò ad impreziosirsi, grazie all’uso di filati sempre più sottili e delicati, lavorati con uncini sempre più sottili.
Molte le tecniche, tutte diverse tra loro, che portano alla realizzazione di pizzi e merletti diversi, pur se tutti lavorati con lo stesso strumento, l’uncinetto appunto; troviamo il pizzo d’Irlanda (analogo del nostro pizzo di Orvieto), il pizzo di Clones, il pizzo di Isola, poi troviamo lavorazioni semplici effettuate con i punti base (maglia bassa, maglia alta, ecc.) o pizzo a rete.
Il suo declino avviene negli anni ’80, come per tutte le lavorazioni artigianali; le donne, infatti, per lo più lavoratrici, tendono a non confezionare più da sole accessori e vestiti, ma a comprare tutto fatto, un po’ per mancanza di tempo, un po’ per seguire la moda.
Oggi è una delle tecniche più conosciute, consente di realizzare un po’ di tutto senza troppe difficoltà e con poco ingombro… quindi non si può non provare!